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Prime Esperienze

Mi piace ... che duri [parte 4]


di porcoamodomio
27.09.2021    |    489    |    0 8.7
""sono ancora al lavoro a lavare cucina, poi finire" capii che non era libero ma avevo voglia, aprii il frigo, presi una bottiglia di birra, andai..."
[continua]

La porta della camera si apri, entro un buon profumo di caffè.
"ragazze se volete c'è il caffè pronto, venite di la o ve lo porto a letto"

Eravamo tutte e due supine, ci stavamo baciando, io avevo i capezzoli eccitatissimi, mi piaceva baciare la mia amica, eravamo due giovani ragazze, con tanta voglia di sesso e a dirla tutta io stavo ancora aspettando il cazzo per la mia micia.

Giovanni era vestito, lo chiamammo chiedendo ti tenere la porta aperta cosi entrava il profumo del caffè, intanto parlavo con la mia amica, gli chiedevo che intesa cera con Giovanni, mi diceva che il suo ragazzo era molto porco, che gli piaceva farsi pisciare in bocca, che leccava i piedi ed anche il culo. Però leggero molta gelosia da parte sua, anzi forse lei era dominante e lui schiavo. Forse era lei che lo controllava. Stetti al gioco. Lei mi chiese se mi andava di leccargliela, mi feci per girare a 69, ma lei mi fermò i mi disse, "no vai in fondo al letto", Cosi mi misi a pecora, culo alto e presi a inserire la bocca nel ciuffo di peli della sua vulva, era profumata, allungai la lingua nelle labbra e col labbro superiore solleticavo il clitocazzo, minuto dopo minuto, le labbra si schiusero ed affondai la lingua, e il suo clitocazzo era gonfio, con la coda dell'occhio vidi Giovanni nudo vicino al letto, speravo di sentirmelo dentro la micia che era a sua portata, invece sentii la lingua sul culo, le sue mani mi aprirono le chiappe fino a farmi male, la sua lingua entrò dentro il mio culo. Questa pratica non è che mi piacesse più di tanto, però la micia piangeva, mi sentivo gocciolare, mi piaceva quello che stavo facendo, il clitocazzo ora era gonfio, lo stavo succhiando, facevo un pompino al suo piccolo clitoride. Poi le mi disse "stop, non voglio squirtare ora, girati e succhiagli il cazzo a Giovanni", mi girai un pò intimorita, ubbedii e aggiunsi "va bene" con voce un pò rimessa. Mi misi a 69 sopra di lei e sentivo le gocce della micia cadere, cadevano sopra di lei, io stavo ora succhiando il cazzo a Giovanni, era peloso, lungo 16 cm e grosso il normale, perdeva liquido seminale che io prontamente leccavo e degluitovo.
"sai che non devi venirle in bocca, non devo ricordatelo vero" disse a Giovanni. "si mi ricordo" fu la risposta di Giovanni, io continuai a succhiare, e volevo proprio portarlo a farlo sborrare, infatti dopo pochi secondi, usci dalla mia bocca e si strinse le palle. Guardai sotto di me, e vedevo lei che era bocca aperta sotto di me, e prendeva le gocca che cadevano dalla mia micia. Le raccoglieva con la lingua e deglutiva.
"sono vicino a sborrare" disse Gio. "Se vuoi ti faccio riempire il culo?", mi diede uno schiaffo sul sedere e accettai. Mi fece sistemare sopra di lei ma sul lato del letto, prese a stimolarmi la fica con le mani e prese dal comodino qualcosa, sembrava ma non capivo.
Mi mise a faccia in giù sul letto, mi trovai con una lingua sulla fica e un dildo o qualcosa di simile dentro che vibrava, poi mi penetrò nel culo, quando mi rilassai sentivo il culo aprirsi, poi un caldo intenso scendermi dentro l'ano. Vidi poi un divaricatore uscirmi dal culo e vidi anche il cazzo di Giovanni moscio, aveva sborrato si nel mio culo ma senza scoparmi, questa perversione non mi piaceva ora, ero desiderosa di scopare, ma lei aveva fatto quello che avevo accettato. Ora mi fece sedere sopra di Giovanni con il culo, Gio apri la bocca e anche il mio culo, infilò la lingua e prese la sua sborra, mi fece un lavaggio completo con la saliva e la lingua. Qui devo dire il vero, la micetta si bagno molto e lei si alzo in piedi, venne davanti a me, me la mise in bocca, "succhio forte ora che vengo".
Succhiai, e lei mi venne in bocca, ingoiai tutto il suo liquido mentre giò mi puliva il culo dalla sua sborra. Avevo una voglia matta si scopare, ma tutte le mie fantasie andarono nel cesso.
Andai in bagno a fare pipì, li trovai anche corde, vestiti in latex e manette, segno di un desiderio sadomaso si lei, sicuramente.
Al rientro in camera, trovai lei vestita e lui che stava pulendo perterra con la lingua.
"vai leccale i piedi ora", Giovanni venne verso di me che avevo i sandali e mi lecco i piedi.
Mi baciò affettuosamente, "quando vuoi vieni pure a trovarci". Gli salutai e uscii da loro, una rampa di scale ed entrai nel mio.

Ero frastornata, mi buttai sul divano, e presi sonno. Solo il campanello della porta mi svegliò, era mia mamma ed erano le 7:30 .
Andai in doccia e mi preparai per la cena, la mamma mi aspettò, era vestita con una camicia aperta davanti dove si vedeva il seno e una minigonna a metà coscia. Mi preparò i vestiti per essere uguale e Lei.
Uscimmo per la cena, il papà ci aspettava in strada, ero uno schianto di femmina, ogni uomo solo o accompagnato mi spogliava con gli occhi.
Ovviamente niente reggiseno e sotto misi un mini slip colo perchè c'era la mamma.
Andammo al ristorante a mangiare pesce, crudo, una delizia, inoltre cerano almeno due camerieri niente male, mia mamma vide che ero distratta da un nero in particolare.
"Gioia mia, quelli ti danno molta attenzione, ma poi non ricordi più gli altri" e mentre lo diceva impugnava il salino e il pepe, uno era nero e l'altro bianco.
Poi mi chiese di andare in bagno, ci alzammo a fatica vista la posizione della sedie, le nostre gonne erano alzate e si vedevano tutti i culi, arrivati in bagno, cera solo una tazza e facemmo a turno, prima andò mia madre, io ne approfittai per togliermi lo slip, rimanendo come piaceva a me, con la micia all'aria.
Mia mamma esce dal bagno e passo io, poi le mi dice che va in tavola dal padre.
Resto a fare i miei bisogni e intanto leggo le pareti del bagno, c'è scritto (cameriere nero, grosso duro per te 333....) prendo il cellulare e gli scrivo su wa. "ciao sono Leo, ora al lavoro, ci sentiamo dopo" "ciao sono nel bagno del ristorante, ho visto il tuo numero, ho lasciato le mie mutandine sopra la porta, ora vado al tavolo senza."
Esco dal bagno, e vado dai miei. Beviamo l'amaro e il papino paga il conto.
Il cameriere biondo mi fa tanto sesso, è bello, continua a guardarmi le tette e mi sorride.
Mi consegna un bigliettino per avere una recensione, dietro c'è un cellulare.
Mia mamma però me lo toglie di mano, "questo lo prendo io tesoro".
Usciamo e ci incamminiamo lungo l'isola pedonale.
"tue mutandine profumano, Leo" mi arriva il wa, vedo l'anteprima, ma poi non posso rispondergli.
La camminata è lunga, gelato da passeggio, poi guardiamo qualche artista di strada.
Vedo qualche marito che mi osserva e le moglie di turno che lo rimproverano, potevo essere la loro figlia, e non avevano tutti i torti.
La brezza marina che mi passava fra le gambe era molto piacevole, senza dare troppo nell'occhio provai a toccarmi il seno e mi trovai i capezzoli duri, il cellulare nella borsetta vibrava, guardai da dentro la borsetta e divi più messaggi di Leo, ma non potevo aprirli li con i miei vicini.
Erano ormai le 23:00 mio padre decise che era tardi per la prima sera, in effetti in giro la gente era meno, decidemmo di rientrare, poi mi suonò il cellulare, era un'amica del Liceo, così parlai con lei della scuola, delle amicizie e intanto rientravo. Vidi i miei che mi salutavano, capivo che ero arrivata in zona casa, ma avevo voglia di camminare ancora, e continuai nell'isola pedonale.
Salutai la mia amica e al cellulare erano le 00:30, guardai i messaggi, Chiamata di mamma che risposi subito, mi salutarono entrambi, "vai a casa che è tardi, e sei sola", "ok mami", "avvisami quando sei arrivata" "ok", chiusi.
Poi aprii WA, registrai il numero di Leo, "buono profumo di fica" mi aveva scritto, poi aprii quello dopo, era una foto, cerano le mie mutandine attorno ad un membro nero, saranno stati oltre 22 cm, "per te quando vuoi", mi prese il panico, affrettai il passo e arrivai a casa.
Avvisai mamma che ero a casa, poi riguardai la foto di Leo, era vero, era grosso e lungo. Sverginarmi con un palo nero cosi era sicuramente un bel premio.
mi vedeva online e mi rimandò la sua foto a busto intero, nudo magro, scolpito, con il manganello che scendeva in mezzo alle gambe. Avevo voglia di cazzo, ma avevo paura che forse portarmelo a casa era troppo.
"sono ancora al lavoro a lavare cucina, poi finire" capii che non era libero ma avevo voglia, aprii il frigo, presi una bottiglia di birra, andai in terrazzo e me la scolai, ero nuda, ora la bottiglia era la mia compagnia, prima di finirla completamente me la infilai nella micina, mi masturbai e venni anche dentro la bottiglia, ora me la portai in bocca, bevvi la birra assieme al mio sapore.
Mi buttai a letto e presi sonno.

[continua]



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